Trofeo Lido delle Rose U17 F: due parole con coach De Milo
14-01-2022 10:21 - Campionati Giovanili Femminili
L’U17 di coach De Milo si aggiudica meritatamente 76esima edizione dello storico Trofeo “Lido delle Rose” di Roseto degli Abruzzi, grazie ad un percorso netto frutto di quattro vittorie su quattro partite disputate. Dopo aver superato nelle prime tre giornate le pari età di Taranto, Roseto e Terni, le panterine si sono imposte nel match valevole per il primo posto sulla compagine di Porto San Giorgio, con il punteggio di 79-45.
Coach, cosa ha significato per il Basket Costa la partecipazione ad una rassegna storica come questa?
In un anno caratterizzato dall’annullamento di manifestazioni ed eventi di una certa importanza, scrivere il nome del Basket Costa nell’albo d’oro del torneo è sicuramente motivo di orgoglio. Era la prima edizione completamente rivolta al femminile e, nonostante l’assenza di alcune interessanti squadre, il livello era ottimo.
Il passare insieme 24 ore su 24 quali vantaggi ha portato alla squadra?
Spesso l’importanza dei tornei è data proprio da ciò: le ragazze si ritrovano a condividere diverse giornate insieme, rafforzando così in maniera decisiva il gruppo squadra, che risulta poi essere una delle chiavi principali per vincere determinate sfide. Dietro alle qualità tecniche e tattiche deve esserci una certa coesione, che permette di raggiungere risultati prestigiosi.
Cosa ci portiamo a casa di positivo dalle quattro partite disputate?
Dal punto di vista cestistico, si è evidenziato che nel momento in cui decidiamo di essere grintose e aggressive in difesa risolviamo con più facilità qualsiasi ostacolo offensivo, trovando nel gioco di squadra il miglior modo per esaltare le individualità. Proprio per questo motivo risulta fondamentale la profondità del gruppo: abbiamo giocato tante partite ravvicinate riuscendo a tenere sempre alta la qualità, grazie alla possibilità di schierare quintetti tanto diversi quanto puntualmente efficaci.
Quali sono gli aspetti da migliorare dentro e fuori dal campo?
Sicuramente l’imparare a ragionare sempre e solo come una squadra, poiché dal momento in cui ci discostiamo da quello facciamo fatica con chiunque, qualunque sia il livello delle avversarie.
Fuori dal campo il capire l’importanza di remare in un’unica direzione, di conoscersi e di accettare pregi e difetti di tutte, in modo tale da sapere poi come comportarsi per aiutare una compagna in difficoltà. Una squadra capace di superare in primis umanamente le difficoltà è una squadra un passo avanti rispetto alle altre.
Fonte: Ufficio Stampa
Coach, cosa ha significato per il Basket Costa la partecipazione ad una rassegna storica come questa?
In un anno caratterizzato dall’annullamento di manifestazioni ed eventi di una certa importanza, scrivere il nome del Basket Costa nell’albo d’oro del torneo è sicuramente motivo di orgoglio. Era la prima edizione completamente rivolta al femminile e, nonostante l’assenza di alcune interessanti squadre, il livello era ottimo.
Il passare insieme 24 ore su 24 quali vantaggi ha portato alla squadra?
Spesso l’importanza dei tornei è data proprio da ciò: le ragazze si ritrovano a condividere diverse giornate insieme, rafforzando così in maniera decisiva il gruppo squadra, che risulta poi essere una delle chiavi principali per vincere determinate sfide. Dietro alle qualità tecniche e tattiche deve esserci una certa coesione, che permette di raggiungere risultati prestigiosi.
Cosa ci portiamo a casa di positivo dalle quattro partite disputate?
Dal punto di vista cestistico, si è evidenziato che nel momento in cui decidiamo di essere grintose e aggressive in difesa risolviamo con più facilità qualsiasi ostacolo offensivo, trovando nel gioco di squadra il miglior modo per esaltare le individualità. Proprio per questo motivo risulta fondamentale la profondità del gruppo: abbiamo giocato tante partite ravvicinate riuscendo a tenere sempre alta la qualità, grazie alla possibilità di schierare quintetti tanto diversi quanto puntualmente efficaci.
Quali sono gli aspetti da migliorare dentro e fuori dal campo?
Sicuramente l’imparare a ragionare sempre e solo come una squadra, poiché dal momento in cui ci discostiamo da quello facciamo fatica con chiunque, qualunque sia il livello delle avversarie.
Fuori dal campo il capire l’importanza di remare in un’unica direzione, di conoscersi e di accettare pregi e difetti di tutte, in modo tale da sapere poi come comportarsi per aiutare una compagna in difficoltà. Una squadra capace di superare in primis umanamente le difficoltà è una squadra un passo avanti rispetto alle altre.
Fonte: Ufficio Stampa
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