Progetto Un'atleta in Famiglia
Cosa ci serve
Vogliamo trovare famiglie che possano mettere a disposizione tempo, una stanza della propria casa e un clima familiare sereno ed equilibrato, per ospitare un'atleta selezionata dal Basket Costa.
Il progetto in breve
Basket Costa vuole reclutare sul territorio nazionale (e non) ragazze motivate a sviluppare il proprio talento sportivo, facendole crescere in un contesto sicuro e avvalendosi di famiglie fidate che possano assicurar loro la possibilità di vivere in un ambiente sicuro e sereno, favorevole alla crescita umana, scolastica e sportiva.
Cosa mette a disposizione Basket Costa
- Una figura di riferimento (tutor) per l'atleta e per le famiglie ospitanti e d'origine.
- La copertura dei trasporti dalla casa alla palestra
- Il supporto per lo svolgimento dei compiti e dello studio, laddove ritenuto necessario.
Cosa chiede Basket Costa alle famiglie
Basket Costa chiede che le famiglie si approccino a questa possibilità con curiosità, impegnandosi nell'esperienza di ospitalità per un anno, assicurando all'atleta una stanza (anche in condivisione), un posto a tavola, un eventuale supporto logistico nel tragitto casa-scuola in un contesto familiare sereno ed equilibrato.
I passi da compiere
Ascolta e valuta
Le famiglie che si sentono predisposte a vivere questo tipo di esperienza di accoglienza potranno partecipare ad un primo momento informativo e divulgativo organizzato dal Basket Costa.
Decidi
Le famiglie che avranno espresso il proprio gradimento verranno tutte contattate dal responsabile di progetto (tutor) per un incontro di conoscenza e di spiegazione di tempi, modalità e dettagli inerenti l'ospitalità.
Accogli
Individuata l'atleta da ospitare, il tutor mette in contatto le due famiglie (di origine e ospitante), perchè si possano preventivamente incontrare e conoscere. Il tutor resterà il punto di riferimento per entrambe. Verrà avviata l'accoglienza, con un monitoraggio periodico dell'andamento dell'esperienza.
Le testimonianze dirette delle famiglie
Per scoprire meglio il progetto, la cosa migliore è raccogliere informazioni, racconti ed esperienze di chi questo progetto lo sta vivendo in prima persona con entusiasmo. La famiglia Longoni è una delle tre che ha risposto con coraggio a questa iniziativa.
Quanto è difficile avere in famiglia un'altra ragazza a cui dare attenzioni quasi come se fosse una figlia?
"Per una famiglia che ha già dei figli non è difficile: si tratta di accogliere un'altra ragazza che, pur provenendo da una famiglia ed esperienza di vita differente, si inserisce nella propria vita familiare e ci si sforza di farlo nel modo più naturale possibile. Ovviamente ci possono essere della fasi di adattamento e delle differenze tra le reciproche abitudini di vita, ma tutto è superabile con un po' di disponibilità reciproca tra ragazza e famiglia e con la voglia di migliorarsi sempre".
Quali sono gli ambiti più complicati da gestire nel rapporto con l'atleta ospitata? "Far comprendere all'atleta che si sta inserendo in una famiglia e in un progetto globale di vita, non sta solo ricevendo ospitalità in termini di vitto e alloggio. La ragazza deve sentirsi parte di un progetto più ampio in cui deve profondere il suo impegno per crescere non solo sportivamente, ma anche a livello scolastico e di relazione con gli altri. Questo progetto mira a formare non solo delle giocatrici di basket, ma anche delle ragazze che siano in futuro delle donne capaci di costruirsi la propria vita in modo consapevole".
Che rapporto si è instaurato tra voi e la famiglia della ragazza ospitata? "La distanza non aiuta a mantenere dei rapporti costanti, ma certamente la famiglia d'origine dimostra la propria riconoscenza e il proprio appoggio al progetto. Questo è importante, perché così la ragazza non si trova a vivere eventuali conflitti tra le figure di riferimento: la famiglia d'origine rimane e quella ospitante si occupa della vita quotidiana, ma le finalità sono condivise tra tutti".
Come hanno reagito gli altri componenti della famiglia all'arrivo di Cristina e come si sono integrati? "All'inizio, considerato anche il carattere molto espansivo di Cristina e la sua esuberanza, è stato un po' un "terremoto", ma dobbiamo dire che presto si è stabilito un buon clima di accoglienza e fratellanza anche con gli altri figli. Vanno molto d'accordo con lei e a volte è difficile richiamarli tutti all'ordine nei momenti di entusiasmo perché "fanno comunella": insomma, è come avere una quinta figlia, a tutti gli effetti!".
Cosa vi sta dando questa esperienza a livello di bagaglio di vita? "Come ci aspettavamo, è una bella esperienza di apertura della nostra famiglia, che sta arricchendo tutti noi oltre che, ovviamente, la stessa Cristina. A volte insorgono anche delle difficoltà, ad esempio nel richiamo al maggior impegno scolastico o altro, ma anche grazie al supporto dello staff di Basket Costa, i problemi si superano insieme pian piano e aiutano tutti a crescere. Certamente il progetto Atleta in Famiglia è un'esperienza coinvolgente, ma siamo certi che valga la pena aderire, sia per famiglie che hanno ancora figli piccoli, sia anche - perché no - per famiglie che hanno figli più grandi e che abbiano ancora la voglia di mettersi in gioco con la propria esperienza per far crescere un'atleta".
Informazioni e contatti
Responsabili progetto
Gabriele Pirola
- tel. 3924438173
- tel. 3924438173
Bruno Brenna
-tel. 338 1531553
Indirizzi email
info@basketcostaweb.com
legnone.54@gmail.com
Appuntamenti
Presentazione del progetto - Lunedì 18 marzo 2019 ore 20:30 presso la Biblioteca di Costa Masnaga
Ultimo appuntamento - Martedì 4 febbraio 2020 ore 21 presso la Biblioteca di Costa Masnaga