Le interviste di Basket Costa: tra sport e scuola con Emma Fontana!
12-06-2019 10:22 - Basket Costa
La stagione sta volgendo quasi al termine e dopo il secondo posto della Limonta Sport Costa Masnaga nelle finali nazionali di Milano, abbiamo incontrato la capitana, Emma Fontana, per parlare non solo di questo risultato, ma anche per discutere di tanti altri argomenti, come ad esempio l'approccio allo sport e alla scuola.
Torniamo seri: giocare e andare bene a scuola sembra davvero complicato. Emma, però, ha quattro interessanti consigli che potrebbero aiutarvi a cambiare radicalmente rendimento scolastico, anche se fate sport ad alti livelli! Ecco quali sono:
Fonte: Ufficio Stampa
Emma, un secondo posto che non può assolutamente ribaltare il giudizio sulla vostra splendida stagione: "Sapevamo che sarebbe stata una finale difficile, rispetto allo scorso anno qualche ragazza è cambiata. Ci abbiamo provato, ma siamo comunque seconde in Italia e di questo bisogna essere contente. Non abbiamo nulla da rimproverarci".
Dalla U18 alla serie B con Mariano: il passo è rapidissimo, visto che siete praticamente le stesse: "È stato il mio secondo anno in B. Siamo riuscite a fare meglio rispetto alla scorsa stagione: il fatto che il gruppo fosse sempre lo stesso è stato indubbiamente un bel vantaggio. Un'annata in cui abbiamo affrontato avversarie con maggiore esperienza, che è servita soprattutto per crescere sotto ogni aspetto, sia tecnico che psicologico".
In attacco quest'anno sei più convinta: "Sono sempre stata una giocatrice che puntava tanto sulla difesa: adesso sto imparando a dare un maggiore contributo anche in attacco, cercando di migliorare in termini di fiducia e consapevolezza".
Una fiducia che di certo non manca ad Emma tra le mura scolastiche: anzi, quest'anno è stata premiata con una borsa di studio da 1000 euro, oltre a qualche altro gadget, messa in palio dalla Pallacanestro Cantù come miglior atleta/studente della Brianza. Perché? Bè, come fai a non premiare una ragazza capitana della squadra vincitrice, nello scorso anno, dello scudetto U18 e vice-campione d'Italia con l'U18 3x3, e che a scuola ha una media voto pari a 8,9?
Quindi, riuscire a studiare e ad avere altre passioni al di fuori del basket è possibile Emma? "Gioco a pallacanestro dalle elementari. Gran parte dei ragazzi e ragazze pensa che sviluppare un progetto al di fuori della pallacanestro non sia possibile: invece, non è assolutamente così. Se c'è qualcosa che vi appassiona, non abbandonatela perché il tempo c'è sempre per fare tutto, soprattutto quello che ti piace". Ecco il primo mantra di Emma, per cui la pallacanestro rimane "un divertimento, ma non ho particolari obiettivi da questo punto di vista".
Lo sport porta via tempo ed energie, come conciliarlo con gli impegni scolastici? "Faccio il liceo scientifico. Studiare chiaramente porta via tempo, ma penso che sia tutta una questione di organizzazione. Ascoltare in classe e ricordarsi gli argomenti permette di affrontare più facilmente i momenti di studio a casa" - anche se gli spostamenti portano via un po' di tempo - "È pesante fare avanti e indietro da Costa: sono quattro ore del pomeriggio occupate. Ho preso da poco più di due mesi la patente e sto già macinando chilometri su chilometri".
E quando studi? "Mi trovo bene a studiare alla sera tardi. All'inizio mi portavo dietro i libri per studiare nel pulmino soprattutto in caso di trasferte molto lunghe, poi ho trovato più comodo studiare la sera, perché riesco a concentrarmi di più".
Tra l'altro, Emma a breve deve affrontare un altro "avversario"di prima fascia, visto che la aspetta la maturità: "Da quest'anno sono state introdotte diverse modifiche, quindi mi preoccupa un po' quello, con matematica e fisica (argh!) insieme come seconda prova. Anche l'orale è un po' strano rispetto al passato con la scelta della busta, anche se penso che i prof ci daranno una mano".
Emma, è vero che sarai una futura filosofa? "Filosofia già adesso è la mia materia preferita. A settembre partirà l'avventura universitaria: vorrei fare tre anni di filosofia a Milano e poi, forse, due anni di specializzazione nelle relazioni internazionali o, comunque, puntare verso un ambito diplomatico".
Quello che tutti si chiedono: hai una media superiore all'8 e mezzo, ma esiste una materia in cui fai fatica? "Probabilmente matematica, perché bisogna dedicarci veramente tanto impegno e tempo: non basta solo stare attenti in classe". - ma sembra una fatica effimera perché Emma ha 'solo' la "media del 7 e mezzo (ride, ndr)".
Torniamo seri: giocare e andare bene a scuola sembra davvero complicato. Emma, però, ha quattro interessanti consigli che potrebbero aiutarvi a cambiare radicalmente rendimento scolastico, anche se fate sport ad alti livelli! Ecco quali sono:
- Ascoltare: è molto più facile studiare quando in classe si sta attenti.
- Cercare di non imparare a memoria le cose, quanto piuttosto di capirle.
- Essere organizzati. Io non sono una maestra nel farlo, ma alla fine sono riuscita a trovare un mio equilibrio, anche se capita spesso che studio di notte. Alla fine funziona, però: l'importante è trovare i propri ritmi.
- È importante non limitarsi pensando di non poter svolgere altre attività al di fuori del basket. Non bisogna pensare che non ci sia mai tempo. Ad esempio, da due anni ho iniziato a fare la Consulta degli studenti a Como. Ci occupiamo di organizzare eventi che coinvolgano gli studenti: all'inizio pensavo che fosse una cosa estremamente impegnativa e di non avere il tempo di farla. Invece mi è servita tantissimo, mi ha aperto tante porte e fatto crescere molto. Oltre alla scuola e alla pallacanestro c'è tanto altro da poter fare e sperimentare.
I tuoi genitori sono contenti? "Sì, loro sono soddisfatti. Mi hanno sempre insegnato che andare bene a scuola deve essere la priorità, il mio primo lavoro".
Perché hai scelto la pallacanestro come sport da affiancare al percorso scolastico? "Ho sempre pensato che fosse meglio praticare uno sport di gruppo, in cui poter imparare anche a relazionarsi e stare a contatto con altre persone".
E, in effetti, quale ambiente migliore di Costa per crescere e imparare a stare in un gruppo. "Sono a Costa da sei anni: alcune compagne le conosco anche da più tempo visto che giocavano con me già in precedenza a Como. Qui mi trovo davvero bene: ho sempre pensato di aver fatto la scelta migliore".
Dalla prossima stagione partirà il nuovo progetto Un'Atleta in famiglia (scopritelo a questo link). Prova a spiegare alle ragazze che verranno ospitate che ambiente si troveranno di fronte: "È un ambiente piccolo e familiare, perché gira tutto intorno alla palestra, nonostante ci conoscano in tutta Italia. Non devono avere particolari paure, perché si troveranno sicuramente bene".
Fonte: Ufficio Stampa
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